Tetsuya Nagano, un giocatore di calcio amputato in Giappone, è stato invitato a partecipare a parkrun da Hitoshi, l’Event Director di Hirono Kaigankoen parkrun.
Inizialmente aveva esitato all’idea di partecipare a qualcosa al di fuori del suo gruppo di calcio, ma l’accoglienza calorosa di parkrun ha presto sciolto le sue paure. Ora ha anche presentato parkrun ai suoi compagni di squadra, come un evento dove tutti possono partecipare senza preoccuparsi se sono amputati o meno.
Ecco la sua storia…
Grazie per avermi accolto a parkrun!
L’anno scorso ho cercato di far divertire la mia squadra con delle sfide di flessioni e altre attività, ma quest’anno la squadra stava accusando la fatica della pandemia COVID-19 ed era piuttosto giù di morale. Per questo campionato, mi hanno chiesto di essere il capitano della squadra e così ho fatto conoscere parkrun nella speranza che si sarebbero sentiti a loro agio nell’allenarsi individualmente.
Gli amici con amputazioni tendono a sentirsi a disagio nell’ambiente della corsa e non è facile per loro trovare un luogo adatto per partecipare. Penso che parkrun sia un posto fantastico per poter partecipare in diversi modi.
È stato tutto grazie a Hitoshi che ho avuto l’opportunità di partecipare. Avevo sentito parlare di parkrun da Hitoshi da molto tempo, ma siccome lavoravo il sabato, non avevo la possibilità di unirmi a loro. A marzo e aprile di quest’anno, il mio orario di lavoro è cambiato ed è diventato più facile per me prendere il sabato e la domenica liberi e sono stato finalmente in grado di fare un salto a parkrun per la prima volta.
Quando ho corso per la prima volta a parkrun ero con mio figlio, ma essere circondato dai bambini della scuola elementare e dai ragazzi del gruppo di calcio che stavano dando il massimo, mi ha fatto venire voglia di impegnarmi di più e di correre per ottenere un record personale.
A dire la verità, non sono mai stato portato per le maratone e le prove di resistenza, semplicemente non sono un appassionato. Invece parkrun è proprio la distanza giusta e, grazie al supporto dei volontari, sono stato in grado di divertirmi davvero correndo con più impegno di quanto facessi normalmente.
A volte è difficile smettere di preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di te. Ero addirittura arrivato a correre di notte perché non volevo che qualcuno mi vedesse correre all’aperto di giorno. I giocatori di calcio amputati hanno il coraggio di mettersi in gioco perché si trovano con un gruppo di amici che sono in una situazione simile. Al contrario, ci vuole molto più coraggio a mescolarsi con altre persone e partecipare ad un evento con il pubblico in generale.
Il mio legame con parkrun è diventato molto forte. I volontari di parkrun sono venuti di recente a vedere una partita di allenamento del GANESA (GANESA Shizuoka Amputee Football Club), e sono anche stato invitato a parlare del calcio per amputati in una scuola primaria di zona.
Vorrei diffondere la voce che gli amputati possono divertirsi molto a parkrun! Mi sento incoraggiato a fare del mio meglio grazie ai volontari di parkrun e ai miei amici del GANESA.
Sono grato a Hitoshi per avermi dato la possibilità di mettermi alla prova in un ambiente così accogliente. Spero che un giorno, tutti quelli del GANESA e altri compagni atleti amputati possano partecipare ai vari parkrun in giro per il Giappone.
E’ difficile per me esprimere i miei sentimenti, ma vorrei ringraziare Hitoshi e tutti coloro che sono coinvolti in parkrun!
Grazie mille! Sono molto felice di poter aiutare parkrun e di partecipare ogni volta che sono libero.
Spero che ci saranno sempre più eventi in Giappone nel prossimo futuro!
È così bello che sempre più calciatori amputati e le loro famiglie sono stati visti a parkrun in molte parti del Giappone.
Tetsuya Nagano
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